La birra Trappista dell’Abbazia di Orval ha uno stile veramente unico.
Dalla scelta dei malti (ne vengono usate tre varietà diverse), ai tipi di luppolo impiegati, fino alle particolari colture di lieviti autoctoni, nulla è lasciato al caso.
L’obiettivo è Le Goût d’Orval, a cui si arriva con tre fermentazioni, l’ultima della quale avviene in bottiglia dando origine ad un deposito ricco di vitamine del gruppo B (rifermentazione naturale in bottiglia).
Di colore rosato con riflessi aranciati ha un cappello di schiuma bianca candida di buone dimensioni e persistenza.
Al naso si presenta con sentori agrumati (arancia dolce) e di frutta matura in particolare susine e prugne bianche.
Sono inoltre presenti fragranze vegetali; c’è anche qualcosa di floreale, leggeri sentori speziati (pepe e cannella) e fin da subito s’inizia ad avvertire l’azione dei lieviti Brettanomiceti (Brettanomyches) che elargiscono toni terrosi e finemente aciduli.
Il sapore è estremamente complesso con mille sfumature. Un imbocco subito amaro da luppolo, abbastanza rustico, terroso e finemente acidulo, seguito da note più fruttate ed agrumate (scorza di limone). C'è una base maltata (biscotto) ed una nota alcolica che riscalda il palato a fine corsa.
E’ ricca di toni vegetali, con uno sfondo di rabarbaro, cannella, china e un tocco di liquirizia. Il retrogusto secco e persistente è dovuto al processo del “dry-hopping” che prevede l’impiego di fiori freschi di luppolo inseriti nei tini di fermentazione.
In sintesi: un capolavoro.